giovedì 1 novembre 2012

L'ABC... della perfetta promoter! (parte 2)

Faccia tosta 

Purtroppo sarà capitato a tutte di avere a che fare con persone poco gradevoli, soprattutto nell'ambiente lavorativo. In questi casi, quando sapete di avere la ragione dalla vostra parte, quando il vostro comportamento professionale è stato semplicemente ineccepibile, quando venite criticate senza motivo dalle persone con cui vi rapportate durante la promozione, mai paura! Con un po' di faccia tosta (ma sempre con tanta educazione), fate valere le vostre ragioni, fate rispettare la vostra professionalità da chi non lo fa, e in caso di problemi nel punto vendita chiamate subito la vostra agenzia. Tenere sempre aggiornati i vostri referenti presso l'agenzia per cui lavorate su eventuali problemi vi permetterà di non trovare brutte sorprese alla fine della promozione. 

Gadget 

Spesso per rendere la vostra promozione più accattivante agli occhi dei clienti vi saranno dati dei gadget da distribuire durante la giornata. Molte agenzie chiedono quindi alle promoter di tener conto dei gadget che regalano, per poi fare rapporto a loro volta a chi ha commissionato il lavoro, annotando il tutto nel report (vedi la voce “Documenti”). In questo caso sarà essenziale ricordarsi di annotare su un foglio il numero degli omaggi distribuiti, in modo poi da inserire il numero definitivo nel report senza scarabocchiarlo. Spesso conviene far leva proprio sui gadget per convincere il cliente ad acquistare il vostro prodotto, preferendolo quindi a prodotti simili di brand diversi. 

Immedesimazione 

Una brava promoter si immedesima con il cliente, osservando la situazione dal suo punto di vista. Cercare di forzare le persone ad acquistare quello che proponete può rivelarsi controproducente, oltre che fastidioso. L'immedesimazione e l'empatia sono le qualità migliori delle promoter: la capacità di capire quanto insistere, come approcciare il cliente, rendere il prodotto pubblicizzato accattivante ai suoi occhi. 

Linguaggio

Anche in questo caso è buona abitudine mantenere un certo “equilibrio”: non usate né un linguaggio eccessivamente forbito e pesante né un linguaggio troppo confidenziale. Importante è rivolgersi al cliente sempre con estrema educazione, dando del “Lei” a chiunque.

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